Seconda Stagione - Episodio 9: "Numero due"
Dopo la morte di William la serie continua facendoci scoprire sempre di più il passato della famiglia Pearson. Assistiamo alla crescita dei ragazzi, ai litigi tra i due fratelli maschi che faticano a trovare un’armonia tra loro, alle liti coniugali tra Rebecca e Jack e alla scoperta dei problemi di alcolismo di quest’ultimo. Ogni nuova serie di "This is us" inizia con il compleanno dei fratelli Pearson che, nella seconda stagione, compiono 37 anni. Nel presente Randall decide di seguire le orme dei suoi genitori nel tentativo di ripagare un debito che sente di avere con la vita e così si imbatte nella difficile strada dell’affidamento; Kevin sta vivendo un momento molto difficile perché subisce un incidente al ginocchio sul posto di lavoro e così rivive quello che era accaduto molti anni prima, teme di dover rinunciare anche alla carriera di attore e inizia ad abusare di anestetici; Kate invece scopre di aspettare un bambino. L’episodio intitolato “Numero due” si focalizza proprio su Kate. Quando Kate scopre di essere incinta è incredula e al contempo spaventata. Ha ormai 37 anni e la definisce una “gravidanza geriatrica” per cui a rischio, inoltre il suo peso costituisce un problema ulteriore. Così Kate assume integratori, ci tiene a fare ogni giorno i suoi allenamenti e chiede al compagno, Toby, di non dire a nessuno della gravidanza. Dopo un po’ però predomina la felicità e quindi la coppia decide di annunciare il lieto evento a tutta la famiglia. Purtroppo i timori di Kate si realizzano perché mentre si trova in bagno, a controllare le dimensioni della doccia, la donna si sente male e viene portata in ospedale dove scopre di aver perso il bambino. In sottofondo si sente la dottoressa che dice: “La buona notizia è che sei riuscita a rimanere incinta, significa che già tra 4 settimane potrai riprovarci. Non dovrai sottoporti a raschiamento. Per 5 giorni, massimo 14, potrai avere qualche perdita di sangue ma non c’è nessuna ragione per non tornare a vivere normalmente la tua vita”. Kate è come se fosse distaccata, sente la dottoressa ma al contempo è come se non fosse lì. Nelle ore successive cerca di vivere come se nulla fosse nonostante Toby cerchi di dissuaderla perché incredulo di questo suo atteggiamento. Kate si reca al lavoro, va a una festa e si esibisce come cantante ma mentre esegue un brano vede una bambina con la sua mamma e improvvisamente riaffiora tutto e le viene da piangere. Questa serie ci mostra benissimo come sia importante occuparsi del proprio dolore e come non sia possibile negarlo, ignorarlo o allontanarlo perché tanto lui ritorna prima o poi. C’è bisogno di tempo per elaborare la perdita ed è importantissimo stare in quel dolore per poi poter continuare a vivere. Kate è fortunata perché ha acconto un uomo che farebbe di tutto per lei e che soprattutto è in grado di capirla, le parole di Toby lo dimostrano: “… oggi io sono un uomo con una fidanzata che ha trascorso le ultime ore terribilmente, al momento lei indossa un vestito rosso mentre canta chissà dove così non deve affrontare la sua disperazione e questo mi spezza il cuore… la cosa peggiore è vedere la persona che ami disperata e non poter fare niente per lei…”. Kate prova a sfuggire ai suoi pensieri e alle altre persone, non risponde alle telefonate della madre, si chiude in se stessa e decide di tornare a casa dal lavoro da sola senza avvisare Toby che nel frattempo la cerca ovunque preoccupato. Al rientro a casa i due hanno una discussione: Kate: “Oh mi dispiace, non mi trovavi? Hai passato un po’ di tempo agitato, ti avverto io sarò una macchina ormonale impazzita per settimane mentre il mio corpo penserà ancora di aspettare un bambino”. Esce tutta la rabbia di Kate. Toby: “Noi non abbiamo perso il bambino perché avevamo delle speranze, a volte accade”. Kate: “E’ a me che è accaduto e farai meglio a non dimenticarlo”. Toby: “Stamattina ho aperto gli occhi e non mi ricordavo cosa era accaduto, ti ho guardato e ho pensato -Wow, avremo il nostro bambino- ma all'improvviso la mia mente ha ricordato allora mi sono alzato dal letto cercando di non fare rumore sperando che anche tu potessi averlo dimenticato, eri lì che dormivi beata. In questa storia io sarò il tuo sostegno, ti accarezzerò i capelli e terrò la tua testa tra le mie braccia e ti ripeterò fino allo sfinimento che tutto andrà per il meglio ma una cosa non posso accettare: negare che fossi al tuo fianco e che abbia sofferto con te anche se ammetto che il mio corpo non era coinvolto. Non ha ferite addosso il mio corpo, lo so questo come so che non potrò mai capirti abbastanza e anche se il mio ruolo prevede che io sia forte, sono devastato esattamente come te… e fa male Kate”. Che dire? Bellissimo discorso che esprime due concetti a mio parere fondamentali:
Questo episodio mette anche in mostra il difficile rapporto tra Kate e sua madre. Fin da piccola si è dovuta confrontare con un’ideale di donna molto elevato: bella, affascinate, solare, con una voce invidiabile e questo ha messo a dura prova la crescita di Kate che si è sempre vista grassa e una cantante mediocre a confronto. Anche qui c’è un discorso bellissimo, Rebecca dice alla piccola Kate: “Mia madre era severa, lei era come una porta di acciaio sbarrata e anche quando trovavo uno spiraglio si apriva su una stanza piena di chiodi. Se volevo una figlia è perché speravo di comportarmi diversamente da lei…”. Kate prova a dire qualcosa ma viene interrotta: “No, non è compito tuo farmi stare meglio, spetta a me questo compito (!). E’ compito mio dover restare lì con le braccia spalancate e pronte ad accoglierti quando magari un giorno tu possa averne bisogno…”. Così si vede Rebecca che corre da sua figlia Kate adulta, che ha appena perso il bambino, e la consola anche se non era stata chiamata, lei è lì per sua figlia. To be continued... Dott.ssa Annalisa Ciceri Psicologa e Psicoterapeuta
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