Quarta Stagione - Episodio 15: "La terapia
Aggiornamento sugli ultimi avvenimenti della famiglia Pearson: - i tre fratelli hanno scoperto che lo zio Nicky, fratello di Jack, è ancora vivo e hanno cercato di riprendere i contatti con lui, un percorso tutt'altro che facile perchè Nicky ha un passato difficile con un Disturbo Post Traumatico importante e che lo ha portato ad essere un eremita alcolizzato che vive all'interno di una roulotte in un bosco. Sarà Kevin a prendere a cuore le sorti dello zio e ad occuparsi di lui. - Kate riesce finalmente ad avere un bambino ma con grandi difficoltà e complicazioni, tanto che il piccolo nasce non vedente. Ma concentriamoci su Randall. Come sappiamo Randall è una persona fragile dal punto di vista psicologico, ha già avuto diversi attacchi di panico in passato verificatosi in gran parte in momenti in cui aveva la sensazione perdere il controllo. Beth conosce molto bene suo marito e ormai ha imparato a riconoscere i segnali di malessere, quando vede che Randall è vicino ad un ulteriore crollo cerca di parlargli e convincerlo a chiedere un aiuto professionale ma lui crede di non aver bisogno di nessuno, la sua terapia è la corsa. Come succede spesso però, ad un certo punto accade qualcosa... nel nostro caso una sera Randall trova in casa sua un malvivente che tiene puntato verso di lui un coltello. Randall ha paura, è terrorizzato ma riesce a tirare fuori quella freddezza necessaria per scacciare l'uomo. Da qui però non riesce più a dormire, non riesce più ed essere tranquillo e continua a controllare le telecamere di sicurezza installate in casa. Inoltre, a Rebecca viene diagnosticato un deficit cognitivo lieve che potrebbe essere solo l'inizio di una ben più temibile patologia: l'Alzheimer. E' Randall a capire che c'è qualcosa che non va nella madre ed è lui a portarla a fare i primi controlli all'insaputa dei fratelli. Randall si fa carico di questo enorme segreto e tutto ciò lo porta sempre più vicino a un crollo psicologico... Così Randall accetta di incontrare una psicologa su consiglio della moglie, ma è scettico e non vuole aprirsi del tutto con lei. La prima seduta è un gioco di ironie e tentativi di smascherare i "trucchetti" usati della psicologa e alla fine dell'incontro Randall se ne va arrabbiato e deciso a non tornare. E' ancora una volta Beth a farlo riflettere e così Randall decide di dare una seconda possibilità alla psicoterapia, capisce che non è di certo con una bacchetta magica che si risolvono le cose, è fondamentale che chi ha bisogno di aiuto si lasci aiutare. In un episodio successivo, incentrato totalmente su una seduta, Randall dice: "Cosa vuole dire? quale è il consiglio che sta cercando di darmi?" e la psicologa risponde: "Sono una terapista, io non offro consigli, offro osservazioni e pongo domande". Parole sante! Spesso le persone si rivolgono a me o a un collega psicologo nella speranza di trovare un consiglio pratico sul da farsi, che bello sarebbe se qualcuno ci dicesse cosa fare... ma non funziona così. Dando consigli lo psicologo si sostituisce al paziente nel prendere le decisioni con il risultato che egli probabilmente tornerà a chiederne di altri, come se lo psicologo fosse un guru o come se fosse un padre o una madre che sa tutto e a cui il bambino si rivolge in cerca di risposte. Il bambino però è indifeso, incapace di muoversi nel mondo da solo in quanto egli dipende dai genitori. Il paziente adulto invece dovrebbe arrivare ad essere in grado di camminare da solo senza continuamente chiedere consigli che generano una dipendenza dal terapeuta. Quindi, lo psicologo è il mezzo che permette al paziente di riflettere su se stesso, su quello che sta accadendo, che lo aiuta a farsi nuove domande e ad aprire nuove prospettive lasciando alla persona la libertà di decidere cosa fare. To be continued... Dott.ssa Annalisa Ciceri Psicologa e Psicoterapeuta
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