Dott.ssa Annalisa Ciceri Psicologa, Psicoterapeuta e Terapeuta EMDR
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Wonder

8/31/2018

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Oggi vorrei parlarvi di un film che mi è stato suggerito da una coppia di genitori che ho seguito per un po’ di tempo. Un giorno mi raccontano in colloquio che hanno visto il film “Wonder” con loro figlio e che si sono tutti molto emozionati, soprattutto il bambino che alla fine ha esclamato: “Io sono come lui!”. Questo bambino ha solo un DSA, un disturbo degli apprendimenti, e non un difetto fisico visibile, ma quella frase fa capire come ogni diversità può essere vissuta come un difetto, invece deve essere la nostra peculiarità, quello che ci rende speciali e forti.
 
Il film parla di bullismo, un fenomeno vile e preoccupante, ma mostra anche come esista sempre una strada percorribile e giusta: la gentilezza!
August (
Jacob Tremblay), detto Auggie, è un ragazzino nato con una rara alterazione genetica, la sindrome di Treacher-Collin, che lo ha costretto a sottoporsi a molti interventi chirurgici e a vivere un’infanzia difficile e lontana dai banchi di scuola. I genitori di Auggie, infatti, hanno preferito farlo studiare a casa, almeno fino all’inizio delle medie quando Auggie entra nel mondo reale...
Il film mostra le storie dei vari personaggi che circondano Auggie permettendo di vedere la prospettiva di tutti e di indossare diversi panni, possiamo così riflettere su tanti temi importanti: la diversità, l’amicizia, la vita di una sorella “normale”, la capacità di parlare a un figlio, l’accettazione di sé e degli altri,  la perdita…

Questo è un film che commuove, se decidete di vederlo preparate i fazzolettini perché vi serviranno  =)
 
 
 
Cos’è il bullismo?
Il termine bullismo deriva dalla parola inglese “bullying” e viene definito come un’oppressione, psicologica o fisica, ripetuta e continuata nel tempo, perpetuata da una persona o da un gruppo di persone, più potente nei confronti di un’altra persona percepita come più debole (Farrington, 1993).
Quindi, per parlare di bullismo deve esserci: intenzionalità, persistenza nel tempo, asimmetria nella relazione.
 
Non voglio entrare troppo nello specifico del fenomeno, preferisco dare alcune indicazione sul “cosa fare”.
 
Per i genitori:
  1. Innanzitutto, essere consapevoli dell’esistenza di questo tipo di problematica e prestare attenzione ad eventuali segni e segnali (vedi sotto);
  2. Parlare con il proprio figlio del problema “bullismo”, favorire il dialogo;
  3. Non prendere posizioni estreme di accusa o giudizio, tentare di entrare in contatto con il proprio figlio e di comprenderlo empaticamente;
  4. Far emergere le emozioni;
  5. Far capire a vostro figlio che se dovesse avere bisogno di aiuto voi genitori ci siete sempre e sarete disposti ad ascoltarlo incondizionatamente;
  6. Favorire l’autostima del bambino, incoraggiandolo e sostenendolo in ogni occasione;
  7. Favorire l’autonomia del bambino senza essere delle mamme “chiocce” o eccessivamente protettive, vale anche per i papà;
  8. Aiutare il proprio figlio a mettersi nei panni degli altri e capire anche le difficoltà altrui, questo favorirà l’empatia e scoraggerà il bullismo;
  9. Rivolgersi ad esperti, se il problema è troppo grande o il bambino sta troppo male è dovere dei genitori farsi aiutare da professionisti (insegnanti, psicologo, servizi sul territorio…).

Alcuni indizi che possono aiutare un genitore a capire che il proprio figlio è vittima di bullismo:
  • Torna da scuola con vestiti stracciati o sgualciti e con libri o oggetti rovinati;
  • Ha lividi, ferite, tagli e graffi di cui non vuole parlare o non dà una spiegazione ragionevole;
  • Non porta a casa compagni di classe o coetanei e raramente trascorre del tempo con loro;
  • Non ha nessun amico per il tempo libero;
  • Non viene invitato a feste;
  • E' timoroso e riluttante nell’andare a scuola la mattina (ha scarso appetito, mal di stomaco, mal di testa…);
  • Sceglie percorsi più lunghi o alternativi per il tragitto casa-scuola;
  • Dorme male e fa brutti sogni;
  • Il rendimento scolastico e l’interesse per la scuola diminuiscono;
  • Ha frequenti sbalzi d’umore: sembra infelice, triste e depresso e spesso manifesta irritazione e scatti d’ira;
  • Chiede o ruba denaro alla famiglia (spesso per assecondare i bulli).
NB: molti di questi sintomi sono indicatori di svariate altre problematiche quindi, non andate subito in ansia ma cercate sempre di parlare con vostro figlio per capire cosa sta accadendo… serve tempo e pazienza!
 
Alcuni indizi che possono aiutare un genitore a capire che il proprio figlio è autore di bullismo:
  • Prende in giro ripetutamente e in modo pesante;
  • Rimprovera;
  • Intimidisce;
  • Minaccia;
  • Tira calci, pugni, spinge;
  • Danneggia cose …
 
 
Per i ragazzi:
Se sei vittima di bullismo il primo passo è parlarne con qualcuno, un amico, mamma e/o papà, un insegnante, lo psicologo della scuola…
Il bullismo può fare davvero male e nessuno ha diritto di farti stare così male!
 
Ed è bene che tutto noi ricordiamo che… un gesto gentile non costa nulla ma ha un potere grandissimo!
 
 
 
Per maggiori informazioni potete visitare
http://www.azzurro.it/sites/default/files/Materiali/InfoConsigli/Pubblicazioni%20Gen.Ins.Edu/quaderno_bullismo.pdf
link dal quale ho preso alcuni spunti.
 
 
 
Dott.ssa Annalisa Ciceri
Psicologa e Psicoterapeuta



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