Oggi vorrei parlarvi di un film che mi è stato suggerito da una coppia di genitori che ho seguito per un po’ di tempo. Un giorno mi raccontano in colloquio che hanno visto il film “Wonder” con loro figlio e che si sono tutti molto emozionati, soprattutto il bambino che alla fine ha esclamato: “Io sono come lui!”. Questo bambino ha solo un DSA, un disturbo degli apprendimenti, e non un difetto fisico visibile, ma quella frase fa capire come ogni diversità può essere vissuta come un difetto, invece deve essere la nostra peculiarità, quello che ci rende speciali e forti.
Il film parla di bullismo, un fenomeno vile e preoccupante, ma mostra anche come esista sempre una strada percorribile e giusta: la gentilezza! August (Jacob Tremblay), detto Auggie, è un ragazzino nato con una rara alterazione genetica, la sindrome di Treacher-Collin, che lo ha costretto a sottoporsi a molti interventi chirurgici e a vivere un’infanzia difficile e lontana dai banchi di scuola. I genitori di Auggie, infatti, hanno preferito farlo studiare a casa, almeno fino all’inizio delle medie quando Auggie entra nel mondo reale... Il film mostra le storie dei vari personaggi che circondano Auggie permettendo di vedere la prospettiva di tutti e di indossare diversi panni, possiamo così riflettere su tanti temi importanti: la diversità, l’amicizia, la vita di una sorella “normale”, la capacità di parlare a un figlio, l’accettazione di sé e degli altri, la perdita… Questo è un film che commuove, se decidete di vederlo preparate i fazzolettini perché vi serviranno =) Cos’è il bullismo? Il termine bullismo deriva dalla parola inglese “bullying” e viene definito come un’oppressione, psicologica o fisica, ripetuta e continuata nel tempo, perpetuata da una persona o da un gruppo di persone, più potente nei confronti di un’altra persona percepita come più debole (Farrington, 1993). Quindi, per parlare di bullismo deve esserci: intenzionalità, persistenza nel tempo, asimmetria nella relazione. Non voglio entrare troppo nello specifico del fenomeno, preferisco dare alcune indicazione sul “cosa fare”. Per i genitori:
Alcuni indizi che possono aiutare un genitore a capire che il proprio figlio è vittima di bullismo:
Alcuni indizi che possono aiutare un genitore a capire che il proprio figlio è autore di bullismo:
Per i ragazzi: Se sei vittima di bullismo il primo passo è parlarne con qualcuno, un amico, mamma e/o papà, un insegnante, lo psicologo della scuola… Il bullismo può fare davvero male e nessuno ha diritto di farti stare così male! Ed è bene che tutto noi ricordiamo che… un gesto gentile non costa nulla ma ha un potere grandissimo! Per maggiori informazioni potete visitare http://www.azzurro.it/sites/default/files/Materiali/InfoConsigli/Pubblicazioni%20Gen.Ins.Edu/quaderno_bullismo.pdf link dal quale ho preso alcuni spunti. Dott.ssa Annalisa Ciceri Psicologa e Psicoterapeuta
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